Disturbi del comportamento alimentare nell’adolescenza

L’adolescenza è da sempre una fase cruciale nella vita, in cui i giovani attraversano profondi cambiamenti fisici, emotivi e psicologici.

Tale fase, già di per sé critica, risulta aggravata in questi ultimi anni da diverse concause, quali:

  • la massiccia pressione mediatica sui ragazzi fino da piccolissimi,
  • le continue immagini di corpi irraggiungibili,
  • la privazione di contatti reali durante gli anni segnati dalla pandemia,
  • la necessità di distinguersi dalla massa ed “essere visti”. 

In questi ultimi anni, oltre al rapido e drammatico incremento del numero di casi di disturbi relativi al rapporto con il cibo e il corpo, si è osservato un aumento della gravità (in aumento i casi di suicidio giovanile), un aumento dei casi maschili (spesso nascosta dall’eccesso di attenzione per il corpo e la massa muscolare) e una diminuzione dell’età (i primi segnali si possono manifestare già dalla prima infanzia).

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono diversi, come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il binge eating, il disturbo da alimentazione selettiva, e hanno delle caratteristiche ben precise, ma spesso non vengono riconosciuti tempestivamente perché si presentano in comorbilità con altre problematiche psichiche.

Spesso, i primi ad accorgersene e segnalarli sono gli amici e i genitori, ma possono essere fondamentali anche altre figure sensibilizzate quali l’insegnante, l’allenatore, il pediatra, il nutrizionista, il dentista (fragilità dentaria) e gli specialisti a cui il ragazzo con DCA si rivolge per primo. Più raramente viene riconosciuto il problema psichico e relazionale, per cui lo psicologo non viene contattato in un primo momento ma si pensa di più ad un problema fisico.

Nonostante l’apparenza riporti alla problematica del rapporto con il cibo, il disturbo dell’alimentazione è un disturbo della relazione, è l’utilizzo del corpo per dare segnali di sofferenza, di percorsi di crescita bloccati, di traumi non risolti che inchiodano il ragazzo e lo fanno congelare o regredire nella sua fase evolutiva.

Tali disturbi sono vere e proprie patologie complesse e di lunga durata, talvolta con esiti piuttosto gravi. Per questo è molto importante riconoscere i segnali, per intercettare il disagio profondo ed evitare che le problematiche fisiche e psicologiche cronicizzino. Il percorso di guarigione è possibile ma lungo e richiede un approccio multidisciplinare e un’aderenza da parte della famiglia.

L’Arte di Crescere, fin dal suo nascere, si è impegnata sul territorio tramite incontri che prevedessero il coinvolgimento di società sportive, comuni ed oratori per sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare e sull’importanza del loro riconoscimento e del chiedere aiuto a professionisti del settore.

I DCA nei bambini e in adolescenza

L’adolescenza è un periodo di vulnerabilità particolare per questi disturbi, poiché i giovani sono maggiormente influenzati dalle pressioni sociali, dalle aspettative riguardo all’aspetto fisico e dalle sfide dell’identità individuale. Tuttavia, negli ultimi anni abbiamo osservato una drastica riduzione dell’età di insorgenza di questi sintomi, tanto da coinvolgere bambini e bambine a partire dai 10 anni o prima.

Sintomi e caratteristiche

I bambini e ragazzi che i nostri professionisti hanno in carico e affetti da Disturbi del Comportamento Alimentare, presentano caratteristiche ricorrenti quali alterati comportamenti alimentari e attitudini corporee distorti.

Nell’anoressia nervosa, ad esempio, i ragazzi possono limitare drasticamente l’assunzione di cibo, causando una rilevante perdita di peso accompagnata da un’intensa paura di ingrassare, hanno un’immagine corporea distorta in cui si vedono in modo irrealisticamente grassi nonostante la magrezza estrema con un ideale di perfezione immaginario ed irraggiungibile.

Si osservano inoltre comportamenti compensativi per “svuotarsi” (come auto-indursi il vomito) o per consumare (con attività sportive molto intense con richiesta di forza e prestazioni elevatissime). Generalmente, la ragazza anoressica dice di “sentirsi bene, in forma e piena di forza” e nega la fame.

Nella bulimia nervosa possono verificarsi episodi di abbuffate con una spinta incontrollata a ingerire grandi quantità di cibo in tempi ristretti, seguiti da comportamenti di compensazione come il vomito autoindotto, lunghi periodi di digiuno, eccessivo esercizio fisico o abuso di lassativi e diuretici.

Altri disturbi che trattiamo, come il disturbo da alimentazione selettiva, possono portare a restrizioni alimentari basate su preferenze o avversioni particolari, osservabili già in età infantile.

La nostra esperienza è che tutti questi disturbi, portati in evidenza da problemi fisici e sociali, nascano invece da problemi emotivi e relazionali, i quali a loro volta aggravano i primi in una spirale pericolosa che si autoalimenta e aggrava con il passare del tempo.

Molte volte osserviamo vissuti di grande vergogna, in una sensazione di totale perdita di controllo su di sé accompagnati spesso da un profondo senso di colpa.

L’alterazione vera e propria non sta nel rapporto con il cibo (e quindi anche l’intervento non può essere solo su quello): l’alterazione sta nella relazione con l’altro, con cui bisogna costruire fiducia in un rapporto di cura amorosa e non pretenziosa. Il cibo è solo il mezzo con cui si palesa la sofferenza.

Arte di Crescere: un aiuto a 360°

I disturbi del comportamento alimentare nell’infanzia e adolescenza sono una sfida complessa che può diventare pericolosa addirittura per la vita dei ragazzi, e che richiede interventi specializzati da parte di professionisti della salute mentale e della nutrizione.

Chiedere aiuto in modo tempestivo è essenziale per prevenire danni a lungo termine e promuovere la guarigione.

L’equipe di Arte di Crescere prevede un confronto ed un lavoro in sinergia di diverse figure quale medico, psicologo e nutrizionista in base alla fase del disturbo e alla collaborazione con le UONPIA del nostro territorio.

L’obiettivo di tutti i nostri professionisti è quello di fornire, assieme ai genitori e alle figure di riferimento quali quelle scolastiche, il sostegno adeguato che può aiutare i giovani a superare queste sfide e a costruire una relazione sana con il cibo e il proprio corpo.

Perché chiedere una consulenza all’Arte di Crescere?

Gravità del disturbo: i DCA possono mettere a rischio la vita e hanno conseguenze gravi per la salute fisica e mentale.
L’anoressia nervosa, ad esempio, può portare a problemi cardiaci, danni cerebrali e danni agli organi interni. La bulimia nervosa può causare problemi digestivi e dentari, oltre a un grave squilibrio elettrolitico. Affrontare questi disturbi richiede competenze specializzate.
Quando i casi presentano gravi segnali, la nostra equipe fornisce un supporto in parallelo ai servizi delle unità di neuropsichiatria territoriali perché è imprescindibile una terapia di supporto gestita dallo neuropsichiatra. 

Complessità Psicologica: i DCA sono spesso correlati a problemi psicologici profondi, come l’ansia, la depressione, l’isolamento sociale e una bassa autostima. I nostri professionisti possono affrontare in modo appropriato queste sfide complesse, attraverso la terapia individuale o familiare.

Approccio Multidisciplinare: il trattamento dei DCA spesso richiede un approccio multidisciplinare che è quello che caratterizza la nostra equipe, formata da psicoterapeuti, nutrizionisti e medici. A completare il supporto, oltre al pediatra o il medico curante, ove necessario, consigliamo lo specialista psichiatra dei servizi territoriali o degli ospedali con cui collaboriamo.

Educazione e Prevenzione: i professionisti possono educare i genitori e gli adolescenti stessi sui DCA, aiutando a riconoscere i segni precoci e adottando misure preventive: una maggiore consapevolezza può contribuire a identificare i problemi in modo tempestivo.

Sostegno Familiare: coinvolgere la famiglia è spesso essenziale nel trattamento dei DCA. I professionisti possono lavorare con la famiglia per migliorare le dinamiche interne, promuovere una comunicazione aperta e sostenere la guarigione dell’adolescente.

Riduzione dello Stigma: chiedere aiuto a professionisti può contribuire a ridurre lo stigma associato ai DCA. Accettare che ci siano problemi, cercare il supporto di esperti e condividere le proprie fatiche con altri ragazzi e altre famiglie può far sentire meno isolati e colpevoli.

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